Se le agenzie online si rifanno sugli albergatori…
Sconti, saldi, vacanze a prezzi stracciati… ecco il biglietto da visita, la carta vincente delle agenzie viaggi online, che vendono stanze dagli agriturismi agli hotel super stellati, ma sempre al miglior prezzo.
Già, ma per quel miglior prezzo che garantiscono al cliente qualcuno deve pagare. E “quel qualcuno” alla fine sembra essersi stufato. In Europa e in Italia, gli albergatori insorgono, dunque, e lo fanno contro i colossi delle prenotazioni online, divenuti veri e propri monopolizzatori di un mercato che, dalla lotta all’ultimo sconto, ne esce piuttosto malconcio.
Non solo, lamentano gli albergatori, le percentuali richieste a loro sono sempre più alte, tali da rosicchiare all’osso un guadagno sempre più ridotto anche a causa di imposte e tasse varie, ma vengono violate anche le norme UE, poiché questi mega-promotori del turismo online impediscono poi ai singoli di proporre personalmente tariffe più basse di quelle offerte dai vari booking.com o expedia online.
Un paradosso, si lamentano gli albergatori. Perché se si trovano, per esempio con trenta stanze libere sotto Capodanno, e qualcuno chiama direttamente la struttura per prenotare, non hanno facoltà di applicare un prezzo inferiore a quello scritto online (e che per l’albergatore nel guadagno è decurtato dalla fetta spettante al referente .com). Un po’ come se, fanno sapere gli interessati, sul piede di guerra, a chi giungesse a una cascina a comprare formaggio e salame lì prodotto, gli si rispondesse: “Scusi, sa, ma devo applicarle lo stesso prezzo a cui li vendono nel negozio in centro a Milano”.
Misteri della globalizzazione….