Ponte generazionale: una buona “staffetta”
Nella giungla delle novità in tema in previdenza ecco finalmente una buona notizia: il ministero del Lavoro ha emanato a dicembre un decreto che facilita l’ingresso dei giovani verso l’occupazione, grazie a una sorta di solidarietà o "patto tra generazioni".
Come? Favorendo un accordo a “cinque mani”. In pratica il lavoratore anziano può accettare di proseguire il proprio impiego all’interno di una struttura in part-time, a fronte di questo il giovane conquista un contratto stabile all'interno della stessa azienda; e i soggetti pubblici (vale a dire Regioni e province) si fanno carico di versare al l'Inps i contributi previdenziali aggiuntivi in favore del lavoratore anziano in modo tale da garantirgli un livello di copertura pensionistica adeguato. E il circolo (virtuoso) si chiude. Non male davvero!
Naturalmente spetterà a Regioni e province siglare intese con l'Inps per quantificare l'onere finanziario degli interventi e per le comunicazioni inerenti i lavoratori coinvolti, così come fornire le specifiche sulle risorse da destinare a tale “ponte” e mostrare le attestazioni, ogni trimestre e a conclusione dell'intervento, delle risorse definitive utilizzate.