Ma la pago o non la pago? Il dilemma della multa
Il parere di Anna Fasoli
Se anche la multa diventa un dilemma, significa che qualcosa proprio non va. Un segnale che, lungi dall’innescare una polemica gratuita, dovrebbe servire a comprendere in maniera concreta come la strada rischi di diventare una “terra di nessuno”.
E lo dico da assicuratrice, da chi sulla valutazione dei rischi e della strada trascorre molto tempo lavorativo. Quando si scatenano discussioni sulla iniqua e sproporzionata intensità dei costi italiani per la Rc auto, per esempio, quando assisto all’accapigliarsi di addetti e non addetti ai lavori sul funzionamento delle tariffe, sull’automatismo per creare polizze per cui basterebbe un dito e non… competenza, esperienza, professionalità, ecco che verrebbe voglia di alzare un po’ la voce e dire che se si aprono sconcertanti opposizioni, lungo lo Stivale, persino sulle multe nelle strisce blu, quando il veicolo permanga per un tempo superiore a quello per cui si è pagato, al punto che è stata necessaria una sorta di soluzione “salomonica”, varata il 28 marzo, sera, al Viminale, tra i ministri dell’interno e delle infrastrutture, con il presidente dell’Anci, beh…cosa possiamo aspettarci?
Intanto il punto di approdo, quanto alle strisce blu è questo: Comuni potranno continuare a dare le multe, a patto, però, che se ne assumano la responsabilità con una delibera ad hoc.
Il rischio? Evidente, evidentissimo. Ossia che le multe funzionino da tassazione indiretta. A spese dei cittadini. E la strada apre al far west.