L’auto del futuro
Tra pochi giorni si apre l’82esima edizione del Salone dell’automobile di Ginevra. E la kermesse, che durerà dall’8 al 18 marzo, promette di far parlare molto di sé. Soprattutto perché, davvero, il futuro è già qui.
Un recente sondaggio condotto da Accenture, su un campione di circa 7mila automobilisti di sette Paesi (Italia, Stati Uniti, Francia, Cina, Malesia, Corea del Sud e Brasile), ha fatto il punto sui dictat dell’auto del futuro.
La richiesta dei consumatori si è stagliata netta e tassativa: tecnologia, tecnologia e ancora tecnologia. E la si vuole per garantire la massima sicurezza (la chiede il 90% del campione), da un lato; per potenziare la connettività, i c.d.sistemi di In-Vehicle Infotainment (Ivi) dall’altro.
Benvenute, quindi, le scatole nere, che garantiscono un controllo di ciò che accade nell’auto, ma anche il sistema lane changing/blind spot, e cioè l'assistenza al cambio della corsia che controlla la zona d'ombra posteriore del lato passeggero non visibile dagli specchietti retrovisori.
Sul fronte connettività, le richieste si spostano verso strumenti smart, capaci di creare comunicazione con altri veicoli, ma soprattutto per gestire le applicazioni caricate sul proprio smartphone direttamente dal volante.
Certo, perché la “rivoluzione silenziosa” possa dirsi davvero compiuta, bisogna che questi plus divengano di serie, ossia normali accessori di un veicolo, senza costi esorbitanti.
Per parte nostra, possiamo dire: cominciamo intanto con la sicurezza. Cominciamo offrendovi la scatola nera.
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