La regina dell’economia italiana rischia di scendere al ruolo di Cenerentola
Se non bastava il maltempo, se non sembravano sufficienti catastorfi metereologiche, politiche miopi e attacchi di pirateria da parte di falsi prodotti, ecco che il colpo di grazia lo dà la Tasi. Che sui capannoni non fa sconti, anzi…fa i conti e li manda alle stelle.
Gli aumenti più forti si registrano a Pisa con un +31%, che, tradotto in euro, fa in media un rincaro di 791 euro. Seguono Brindisi e Treviso. Più virtuose invece le pronvincie di Modena (con un meno 15%, che garantisce un risparmio medio di 309 euro) e Siracusa (-15% con una riduzione di 463 €).
Ma, come segnalano dagli Uffici Studi della Cgia di Mestre, ormai piove non sul bagnato ma sul fradicio! Dalla metà degli anni Novanta a oggi, l'incremento della tassazione a livello locale è stata del 190%. Un dato che, è evidente, rischia di mettere fuori mercato molte aziende, soprattutto quelle di piccole dimensioni, che il cerchio malefico del credito/liquidità ha stremato.