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Intanto proteggiamole!

Intanto proteggiamole!

 

La notizia, purtroppo, conferma un'evidenza da mesi sotto gli occhi di tutti. Superano le 4000 le imprese chiuse per fallimento durante il secondo trimestre 2014. Un dato che segna l'infelice + 14,3%, un boom a cui si farebbe volentieri a meno. Ma saltiamo la reazione emotiva che, come imprenditrice e assicuratrice, è letteralmente da pelle d’oca. Ma passiamo oltre e arriviamo invece agli strumenti. Strumenti che, certo, per la maggior parte dovranno essere approntati al più presto dalla politica. Ma in attesa, meglio organizzarsi. E farlo con quello che abbiamo a disposizione. A ben guardare, almeno sotto il profilo assicurativo, mi sento di dire che non è poco.

Naturalmente ogni protezione va calibrata sulla realtà concreta dell’azienda, sia essa agricola, di allevamento, o invece commerciale, o ancora di produzione di manufatti industriali.

 

Multirischi

In linea generale però vale una regola per tutte: partire da una polizza multirischio che tuteli i beni e i macchinari, gli strumenti, le risorse con cui l’impresa lavora.

Si tratta di coperture che interessano eventi come allagamento, alluvione, terremoto, incendio, fattori che, se si determinano, non solo distruggono il patrimonio dell’impresa ma impediscono anche che continui l’attività. Dunque il danno…raddoppia.

 

RC

Alla multirischi va sempre associata una copertura per responsabilità civile contro i danni a terzi, per evitare l’incognita di forti risarcimenti, che, in crisi di liquidità e con il ricorso sempre più frequente alla aule di giustizia, possono raggiungere picchi disastrosi.

Certo, direte: ma i costi di queste protezioni? Intanto, concedetemi di cambiare il termine e parlare, oggi più che mai, di investimenti. Ebbene, questi investimenti in sicurezza sono molto meno imponenti di quanto si pensi. Sono infatti costi che variano a seconda del rischio. È chiaro che la protezione contro l’incendio in un’azienda di marmi avrà un’incidenza molto minore rispetto ad una segheria dove si lavora il legno. Allo stesso modo, garantirsi contro il danno da allagamento possedendo un allevamento in riva all’Adige costerà molto di più che per una realtà analoga ubicata in montagna.

Ciò detto, però, vale comunque la pena farsi fare un preventivo. Quello…a voi non costa nulla.

 

A tutela del credito

In un panorama di imprese in cui l’esigibilità del credito maturato diventa il vero spettro, la tessera del domino che rischia di far cadere l’intero sistema, uno strumento si sta rivelando indispensabile ed è la polizza credito.

Per semplificare, si può dire che, attraverso questa copertura, l’azienda assicura il proprio fatturato. In concreto, qualora i clienti non saldino all’azienda quanto dovuto, questa cederà il credito maturato alla compagnia assicurativa, che verserà subito all’azienda assicurata il denaro che attendeva dal cliente (previa una piccola decurtazione). Spetterà poi alla compagnia rivalersi e procedere secondo quanto previsto dalla legge per ottenere dal cliente moroso il credito che l’azienda aveva maturato.

In questo modo, l’azienda ottiene immediatamente la liquidità e non dovrà sostenere i costi relativi a procedimenti giudiziali di recupero credito.

Non male se si pensa quante sono le aziende sane (ossia attive dal punto di vista del business) che crollano e falliscono a causa di crediti non pagati.

 

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