Altro che quote rosa!
Il parere di Anna Fasoli
Parla da solo il ritratto dell’Italia in rosa tratteggiato dal Rapporto Donne 2013 di Manageritalia. Da una prima lettura almeno i dati sono sconfortanti: ben il 67% degli uomini dichiara che la gestione della casa è appannaggio esclusivo della donna, ma quello che colpisce è che a pensarlo è anche l’87% delle donne Scendono (di poco) le percentuali se si parla della “gestione dei figli” (il 57% delle donne ritiene che sia territorio femminile contro un 44% di uomini), né cambiano molto le cose quando si parla di soldi: il 45,4% degli intervistati ritiene che faccia capo agli uomini l’esclusiva su redditi e guadagni, il 36,5% che sia prerogativa maschile la carriera. Insomma il maschio latino e la femmina del focolare resistono? O più un prototipo “di repertorio” che fatica ad abbandonare l’immaginario collettivo anche se la concretezza è diversa?
Propendo per questa seconda soluzione. Insomma vado controcorrente rispetto al Rapporto citato e dico che ho qualche dubbio. E sono dubbi che mi sorgono confrontandomi con la mia esperienza come assicuratrice. Certo, la visuale da cui mi muovo è quella del Nord est, terra per tradizione molto votata al lavoro, inteso anche come fatica e impegno. Una filosofia che spesso travalica le distinzioni di sesso per innestare nel terreno le forze, tutte quelle disponibili, siano esse di braccia e menti maschili o femminili. Sono molte le mie clienti che si informano su piani di pensione integrativa, che stipulano Polizze Capofamiglia, che ambiscono ad una polizza RC professionale, che si impegnano in attività imprenditoriali e chiedono protezione. Basti pensare al gran numero di donne imprenditrici, sommelier, enologhe che saranno presenti quest’anno al Vinitaly.
Sposo invece più da vicino la fotografia di Manageritalia se penso al contesto professionale assicurativo, ancora molto tradizionale, roccaforte di “giacca e cravatta”, dove le donne devono impegnare molte energie, dedizione e tempo per farsi strada. Molte più energie, dedizione e tempo di un uomo. Qui il dato fornito da Rapporto Donna è implacabile quanto verissimo: nel settore privato la percentuale di donne dirigenti è del 13,9% contro una media europea del 34,4%. Meglio di noi persino Turchia (22,3%) e Grecia (14,6%), per non parlare di Francia (37,4%), Regno Unito (34,9%) e Germania (29,3%).
Abbiamo strada da fare…