Cosa berremo nel 2020?
Come a ogni fine anno, – e questo passaggio sigla anche il cambio del decennio-, tutti pronti con le previsioni, soprattutto in tema di … bicchieri.
Dando una rapida occhiata alla carrellata di intuizioni a venire, e in attesa della 54esima edizione di Vintaly – dal 19 al 22 aprile -, che già promette molto bene, l’idea che ne viene è che si berrà con sempre maggiore attenzione, cultura, serietà e quel grado di divertimento che sposta l’attenzione dalla quantità alla qualità.
Spazio dunque al mondo “organic” – anche durante il prossimo Vinitaly fari puntati sulla Organic hall, e poi l’ingresso degli Orange wine, e crescita della presenza di nuovi produttori esteri (Centro ed Est Europa, area Balcani), senza tralasciare aziende con piccole produzioni a varietà indigena ad alto tasso qualitativo.
Tutto questo per consolidare un “luogo”, quel del buon bere che è diventato sempre più capace di attrarre attenzioni e funzionare da catalizzatore di un dialogo sulla tavola e i momenti di scambio tra amici degno di quello che merita: appunto una cultura del bere.