Vuoi che l’impresa funzioni? Impara a giocare a dadi!
L’idea sembra stravagante, eppure a tenerla a battesimo,dandole pure un nome “intrigante”, Dreamland, e un brevetto a proteggerla, un insigne professore, Bill Mazza, americano di nascita ma da anni in Italia.
Il suo obiettivo? Aiutare tutte le aziende in crisi di creatività e che hanno bisogno di innovare, sapendo che oggi le idee cui si lega l’identità di un’impresa sono davvero le chiavi per vincere in competitività. In pratica, per guadagnare
Già amato dagli art director della moda o dalle aziende del design, il metodo si fonda su un “gioco dei dadi”. Così spiegato dal suo ideatore. «Individuato il progetto, il prodotto o il problema da risolvere – ha detto – si costruisce una tabella che individua gli elementi che servono a raggiungere l'obiettivo: materiale, colore, forma ma anche emozione, profumo, umore… Per ogni elemento si indicano varie opzioni. Questa tabella viene poi trasformata in un set di dadi poliedrici, da 6 fino a 20 facce. Ogni dado viene fatto rotolare dal "conduttore" del processo creativo e il risultato si appunta su una lavagna».
Si apre così una serie di ipotesi e combinazioni cui non si giungerebbe mai attraverso uno schema di pensiero logico-lineare.