Niente Imu, ma non saremo (affatto) più ricchi!
È entrato in vigore il controverso Decreto legge 31 agosto 2013, n. 102 «Disposizioni urgenti in materia di Imu, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonchè di Cig e di trattamenti pensionistici», tempestivamente pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 204/2013.
Ma che cosa porta di nuovo per i bilanci familiari?
Niente Imu, prima di tutto, dopo il logorante e quasi comico toto-estate (ci sarà, non ci sarà…). Ma la batosta passa intanto alle imprese, perché tra le norme manca la deducibilità dell'Imu al 50% ai fini Ires e Irpef per gli immobili strumentali delle imprese e il ripristino parziale dell'imponibilità ai fini Irpef dei redditi derivanti dalle case sfitte e dai redditi dominicali dei terreni non affittati).
Ma il problema si sposta e lo fa sull’Iva. In altre parole, se il maggior gettito Iva previsto, che dovrebbe scaturire dai pagamenti dei debiti alle imprese dalla Pa e dalla sanatoria sul contenzioso sulle slot machine – non sarà sufficienti, il Governo potrà aumentare non solo l'importo degli acconti Ires e Irap m anche quello delle accise per complessivi 1,5 miliardi di euro.
Altra nota dolente: la dimezzamento della detraibilità delle polizze vita, che passa dagli attuali 1.291,14 euro a 630 euro per il periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013. E si scenderà a soli 230 euro a decorrere dal periodo d'imposta 2014. Nella norma rientrano anche i premi vita e infortuni stipulati o rinnovati entro il periodo d'imposta 2000.